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Processo al Processo a X Factor

17 Gen

x-factorChi critica i critici? Le commari ovviamente, che “commariciano” su tutto e tutti…
Era molto atteso questo Processo a X Factor (o X Factor – il processo) che va a sfidare direttamente gli Amici di Maria De Filippi il sabato pomeriggio. Bene, mi sono sacrificata e l’ho guardato (mentre Amici quest’anno non l’ho filato quasi per niente perché m’ha stufato…).
Beh, niente di che, diciamo che se uno ha di meglio da fare (tipo portare il cane a fare la pipì) non si perde proprio nulla. Si rivedono dei pezzetti delle esibizioni del lunedì (ma dico a ‘sto punto fatelo il martedì il processo…) e gli ospiti in studio commentano con opinioni a volte completamente contrastanti, più spesso molto uniformi.
Viene mandato in onda anche qualcosa visto durante la settimana cercando di fare un processo alle intenzioni per quanto riguarda le scelte dei pezzi della puntata successiva, ma in questo caso nessuno si sbottona più di tanto per paura di essere smentito dalle performance reali dei cantanti il lunedì.
Oggi ci limitiamo a dire che impressione ci hanno fatto i critici chiamati a commentare, alcuni già noti, altri un po’ meno. Non è escluso che dalla settimana prossima cambiamo idea, siamo gli esseri più contraddittori al mondo…

Giusy Ferrè: sarà anche un’istituzione nel suo settore e la maggior parte delle cose che dice è assolutamente condivisibile, ma il look, proprio ciò di cui si occupa nella sua vita, è imbarazzante. Sembra una specie di Platinette rossa, con un petardo tra i capelli. Perché quegli occhialoni da sole peggio della Ventura durante i provini?! Dalle mie parti si dice che la cozza moniceddha (che sarebbe una specie di lumaca senza il guscio) vede le corna degli altri ma non le sue…

Pierpaolo Peroni: qualcuno forse vorrebbe processare lui perché ha prodotto i Finley (ma ahimè io non posso parlare perché ho una loro canzone in wilhelmina – il mio lettore mp3). Diciamo comunque che si vede che è del settore, perché i suoi interventi sono sempre pertinenti e misurati.

Matteo Bordone: affascinante…

Alessandro Rostagno: lo odio e lo amo in egual misura, ma soprattutto lo stimo. Ha sempre la battuta pronta e a volte è capace di attirare un’antipatia tale che ti porterebbe a staccarti un braccio pur di avere qualcosa da tirargli addosso (come diceva Joey a proposito di Janice, fidanzata di Chandler). Altre volte invece lo si vorrebbe idolatrare. Sembra il diavoletto fatto persona, con quel pizzetto e quello sguardo demoniaco. Tra l’altro, oltre Morgan, è una delle poche persone al mondo pallido quanto me…

Selvaggia Lucarelli: è una che sa usare bene la sua femminilità. Da donna ammetto che è bona, ma sa anche farsi valere per la sua favella.

Nicoletta Delponti: apprezzabile.

La tizia bionda di Libero: sorry, non ricordo il nome e non avevo carta e penna per segnarmelo. Comunque diciamo che se ne poteva anche fare a meno, non ha aggiunto né tolto nulla.

Francesco Facchinetti: molti lo criticano secondo me solo perché hanno dei pregiudizi. Io invece penso che è sicuramente più bravo come conduttore che come cantante. Certo, se imparasse anche a usare i congiuntivi sarebbe meglio (e anche i Sinacria hanno fatto degli strafalcioni grammaticali). Ha rotto con il claim “la musica batte sempre (addirittura adesso solo) sul due”, ci dia un taglio.

Bella l’idea di interpellare anche gli speaker delle radio più ascoltate d’Italia, tra l’altro ce ne era uno, Mainardi credo, che è il separato alla nascita del vocal coach degli over 25 Andrea Rodini. Non per insistere, ma a 105 non trovavano nessuno di meglio di Mitch e Squalo? Magari pure Leone di Lernia… (Ahaha scherzo, lo faccio davvero per insistere, in realtà quando parlano di musica ci sanno fare, è quando la suonano la musica che fanno pena…)

Basta così per oggi, alla prossima, se mi va…