Tag Archives: Gialappa’s band

Gialappa’s perché ti sei venduta?!?

30 Gen

Le Commari sono cresciute a pane e Gialappa’s Band. Basta leggere un post qualsiasi per rendersene conto: dal linguaggio ai riferimenti a vari personaggi, dal modo di insultare fino alla tendenza a esaltare dei cretini. Tutto il nostro modo di pensare è permeato di spirito gialappiano. Da qualche anno, però, anche noi, fan da una vita, ci stiamo allontanando dai nostri maestri.
Nonostante la nostra naturale propensione ad amare il trash, non ce la facciamo più. La misura è colma e sebbene sappiamo che in molti campano grazie al coattume dei concorrenti del Grande Fratello, i Gialappi ci hanno immensamente deluso.
Va bene che a parlare tanto del GF sia il povero blogger che ottiene visite solo scrivendo sui reality, ma il trio di voci che sicuramente i soldini negli anni li ha guadagnati perché si deve ostinare a fare SOLO quello? Ebbene sì, finché facevano Mai dire GF e poi ci aggiugevano un programma su Italia1 “vecchio stile” cioè con i comici, le imitazioni e tutto il resto, poteva pure andarci bene. Ma ora si occupano solo di GF e, udite udite, da mercoledì anche di Amici.
L’esplosione del nostro sdegno deriva proprio da quest’ultima notizia bomba. I Gialappi che parlano di Amici e sono pure costretti a lavorare fianco a fianco con una raccomandata defilippiana, tale Diana Del Bufalo.
Cari Santin-Gherarducci-Taranto, noi vi abbiamo sempre seguito con attenzione e lo sappiamo bene cosa dicevate di Amici e della De Filippi durante le vostre trasmissioni radiofoniche. Lo sappiamo che pensate che la De Filippi e Costanzo siano stati (e lei lo è ancora) i veri padroni di Mediaset. Lo sappiamo che il signor Giorgio non riusciva nemmeno a capire il meccanismo di Amici (la stessa canzone cantata due volte da due concorrenti diversi). Ma che ci state a fare lì?!?!? Maddai, mica vi mancano i soldi, anche se avete una famiglia a testa da mantenere (forse Gherarducci ne ha due…). Se Mediaset non vi fa fare altro andatevene a Sky, a La7, fatevi una vostra web tv come la Ventura, siamo sicuri che i vecchi fan vi seguirebbero ovunque, come vi hanno seguito negli ultimi Mondiali tra Rtl e radio Deejay. Però basta con i GF e con gli Amici, tornate quelli di una volta, quelli che prendevano i migliori esordienti da Zelig e li valorizzavano, quelli che trovavano perle nelle tv straniere, quelli che lanciavano imitazioni geniali. Tornate a fare il vostro mestiere!
E poi, Mediaset cara, ma come fai trasmettere una schifezza come il Saturday Night Live (che non dovrebbe chiamarsi così perché non va in onda di sabato e, soprattutto, non ha nulla a che fare con il capolavoro americano) e a non trovare qualche soldino per produrre un nuovo Mai dire domenica (o lunedì o martedì o quello che diavolo volete)?

Le vostre indignate Maria Carla e Maria Giorgia

OPERAZIONE NOSTALGIA: ricordiamo un po’ i vecchi tempi

P.S.
RTI ha fatto ritirare da YouTube alcuni dei video più belli, come quelli in cui c’erano tutti insieme Crozza in versione Putignani, Littizetto/Bella del Paese, Dighero/Vecchina, De Luigi/Bastilani più Marcuzzi, Bisio e Dix. Se li vogliamo vedere dobbiamo comprare i dvd… Grazie tante.

CommaTunes Mondiali: le sigle del programma della Gialappa’s Band

27 Giu

Chi, come noi, guarda le partite dei Mondiali sempre e solo con il commento della Gialappa’s Band conosce queste due canzoni a memoria, perché vengono usate nei loro programmi, una volta Rai dire gol su Radio2, oggi Noi dire gol su Rtl 102.5.
Ecco a voi La gente vuole il gol dei mitici Elio e le storie tese e Dame mi pelota dei Los Zopilotes.

Le Commari in versione Mondiale! Sudafrica 2010 nel segno delle WAGS e di Nonna Maria

30 Mag

Le Commari sono nate durante i Mondiali in Germania del 2006, perciò, in occasione di Sudafrica 2010, abbiamo deciso di dedicare i nostri post solo al grande evento che catturerà l’attenzione del mondo per un mese.
Questa volta, a differenza di Euro 2008 e Pechino 2008, non abbiamo creato un blog a parte, siamo rimaste in quella che da due anni è la nostra fissa dimora, ma ne abbiamo modificato un po’ l’aspetto. Come potete vedere, l’header è una sorta di manifesto di quello in cui noi crediamo: le WAGS, prima di tutto, Nonna Maria (che vedete al centro), Patty di Holly e Benji, Carolina Morace (perché anche le donne sanno giocare a calcio) e Susana Werner (che è calciatrice e moglie di calciatore). Ci sono anche, piccole piccole, le protagoniste di Sognando Beckam, il più bello dei cinque continenti, la più grave e pesante assenza di questo Mondiale.
Chi l’ha detto che il calcio è una cosa da uomini? Le donne hanno un modo tutto loro di vivere le competizioni.
Noi amiamo le WAGS, ne siamo rimaste folgorate quattro anni fa, quando in un solo pomeriggio hanno risollevato le finanze di un intero paesino tedesco, quello in cui alloggiava la nazionale inglese. Queste icone di stile, esseri mitologici per metà donne e per metà carta di credito, sono i nostri idoli.
Anche se le WAGS per eccellenza sono le mogli e fidanzate della squadra dei Tre Leoni, noi teniamo d’occhio anche quelle di altre nazionalità, a partire dalle italiane, per continuare con le brasiliane, le olandesi (che ci regalano sempre grandi emozioni), le francesine e così via.
E poi ci sono le donne come Nonna Maria, ultrà della Reggina, straordinario simbolo di una città e di una Curva, ma non solo.
Per avere un’idea di cosa diventerà questo blog tra giugno e luglio andate a dare un’occhiata ai nostri precedenti blog (linakati sopra), vi preannunciamo già che torneranno gli immancabili Separati alla Nascita, le PAgeLLE dei Buzzurri (perché noi i ragazzi di Lippi li chiamiamo solo così, abituatevicivisi…), gli Incroci Pericolosi, ma soprattutto i tanto attesi Belli (la versione Mondiale dei Compari) e i Premi (questi due ovviamente alla fine di tutto il Mondiale dopo accaniti accapigliamenti tra le due Commari che votano).
Quest’anno particolarmente ricca sarà la sezione Nostalgia Canaglia: non riusciamo ancora a immaginare che Mondiale sarà senza Victoria, senza Ilary e senza Felipao!
Se all’ascolto della Gialappa’s band volete affiancare una lettura divertente per prendere il calcio come si deve (non nel c…, ma ridendo!), restate sintonizzati con noi!!!

Intanto beccatevi l’inno ufficiale di questo Mondiale con la commare Shakira. Waka waka Time for Africa!

Sanremo, trionfo di Carta e De Filippi: ma chi cazzo vota?

22 Feb

sanscemoPaolo Bonolis è stato osannato per tutta la settimana per lo spettacolo che ha offerto dal palco dell’Ariston e poi… il trionfo di Amici! Ha ragione la Gialappa’s, Maria De Filippi è andata solo per “raccogliere” visto che la sua presenza era inutile e anche abbastanza irritante perché ‘sta donna o fuma 20 pacchetti di sigarette al giorno o si fa una cura di testosterone: non si spiega quella voce!
Saranno solo coincidenze, però una riflessione è doverosa: Sanremo 2009 è stato vinto da Arisa (bravissima, lei sì che mi piace e sarà a X Factor lunedì) per la categoria Proposte e da Marco Carta per quella dei Big (mo’ per un disco questo è “big”). Qual è la loro casa discografica? La Warner… che guarda il caso produce anche la compilation del Festival. E nella compilation la canzone di Marco Carta è la prima… Ha ragione il povero Rudy Zerbi a dannarsi, visto che ancora non si è capito come sia stata eliminata Dolcenera (Sony). Alcuni ascoltatori hanno detto di aver composto il numero per votare Dolcenera e di aver sentito poi la vocina che li ringraziava per aver votato Albano!!! Saranno pure stati problemi tecnici, ma mi pare che ce ne siano stati un po’ troppi.
Altra cosa da capire: come cazzo ha fatto Sal Da Vinci, il ripescato, ad arrivare terzo? Tutti gli amici di Gigi D’Alessio si sono messi a votare l’ultima sera? La canzone è insopportabile.
Pure quella del vincitore Marco Carta sembra una di Ramazzotti venuta male. Il trionfo della banalità comunque, quando c’erano Alexia e Lavezzi, Tricarico, Afterhours e la stessa Dolcenera con cose molto più originali. Per questo la mia domanda è “Ma chi cazzo vota?”. Le solite ragazzine sceme seguaci di Amici? O i discografici stessi? Uno schifo comunque.
E poi, la cosa più esilarante, è stata la reazione dei tizi dell’ufficio stampa della Rai che hanno fatto un cazziatone agli Spostati (inviati dei gialappi) perché “hanno violato l’embargo” dicendo con molto anticipo i nomi dei tre finalisti e poi del vincitore. Una cosa che ormai a RaiDire Sanremo fanno da tantissimi anni!!! Ma per favore, che c’è il il segreto di Stato? Si sapeva da una settimana che vinceva ‘sto Carta, anche se io non ci volevo credere perché mi sembrava una cosa troppo sporca. Invece è così, un trionfo di defilippismo su Raiuno. Robe che solo in Italia possono succedere, un Paese in cui si va avanti a leccate di culo (come quelle che si scambiavano di continuo Bonolis e la Maria), un Paese non solo di merda come dice Masini o Reale come dicono gli Afterhours, io direi proprio un PAESE SURREALE!

P.S.
C’è puzza di bruciato anche nella competizione Sanremo59 nel web… quella roba lì smascherata da Striscia. La canzone di quella tizia, Ania, (che ha un produttore e ha fatto dei provini e ha provato a competere con le Proposte) faceva cagare…

Sanremo: Bonolis, Benigni, Povia e altre vaccate

19 Feb

nessunoWe’, lo so che il titolo fa cagare, ma la pigrizia spesso intorpidisce la mia creatività… Sempre meglio che titolare “Perché Sanremo è Sanremo” come l’80 per cento dei post sul Festival. Che poi mi chiedo ancora perché non hanno conservato quella canzone meravigliosa come sigla. Fiumi di parole sono tutte uguali ma qualcuna di loro ha delle piccole ali e magari chissà domani voleremo perché Sanremo è Sanremo. E all’improvviso viene voglia di cantare eeeeeeee, insieme a un altro viene voglia di cantare eeeeeeee, se viene voglia di cantare canteremo, proviamo a crederci e poi vedremo, se viene voglia di cantare canteremo, perché Sanremo è Sanremo… o qualcosa del genere (e rigorosamente con punteggiatura approssimativa). Più o meno me la ricordo bene perché la Gialappa’s continua a usarla come sigla di RaiDire Sanremo.
Il fatto che ve l’abbia canticchiata quasi tutta per riempire il post vi fa capire che non è che abbia cose molto originali da dire su questa edizione. Gli ascolti vanno bene e non è che abbia capito perché. Cioè, non fa completamente schifo, ma senza gialappi nelle orecchie sicuramente non riuscirei a guardarlo.
A quanto dicono Benigni ha fatto il botto ed è abbastanza ovvio, visto che da quando ha vinto l’Oscar è uno degli attori più sopravvalutati al mondo. Sinceramente rido molto di più con un comico  preso a caso da Zelig. Non è necessario che sia un Giacobazzi o una Geppi Cucciari, che mi fanno proprio scompisciare, bastano pure Katia e Valeria o BruceKetta o… ‘ndo cojo cojo insomma. Alla fine Benigni parla sempre di Berlusconi (e non ci vuole molto a far ridere parlando di lui, visto che fa ridere anche da solo), poi spara una poesia finale e tutti a dire Ohhhh ma come è bella questa poesia. Basta aver fatto il liceo per conoscere le robe che Benigni propone in tv. Come dice Fiorello (lui sì che non è mai banale e non ha bisogno di ricorrere sempre ai soliti discorsi su Silvio per farci ridere), con la Divina Commedia ci siamo fatti già ‘du palle a scuola, perché rileggerla? Tanto se uno non l’ha letta a scuola difficile che sia un intellettuale. Proviamo a interrogare su Dante uno di quelli che è rimasto estasiato da Benigni e vediamo se ci ha davvero capito qualcosa o ha fatto solo il falso moralista…
Anche la lettera di Oscar Wilde è arcinota e poi Benigni non è che sia Gassman che ti faceva venire la pelle d’oca quando recitava.
Sia chiaro che qualche risata me la strappa, per me non è mai tutto bianco o tutto nero. Però rimane il fatto che Zelig mi fa ridere molto molto ma proprio molto di più. Direte Sì ma fa ascolti. Lo so, infatti credo che l’Auditel sia la rovina dell’Italia, visto che certi programmacci purtroppo vanno avanti perché fanno audience (però lungi da me paragonare Benigni a Uomini e donne e robacce varie). E non dimentichiamoci che per meno di mezz’ora s’è beccato 350mila euro, non ha rilasciato interviste e vuole pure i diritti delle sue partecipazioni. Non faccia il comunista, please.
E veniamo a Povia. In tutta sincerità, la sua canzone è musicalmente una delle mie preferite. Perciò è un peccato che abbia sprecato la melodia per un testo così. Oddio, il testo non è niente di terribile, non è quello che vuole far credere Grillini. Però nemmeno se ne sentiva il bisogno. Molto meglio i bambini e i piccioni. Anche se a me viene da fare una riflessione: se Cristicchi ha vinto con una canzone in cui alla fine un matto si suicida (ed è ovvio che non tutti i matti si suicidano), perché Povia non può cantare una canzone in cui un gay diventa etero? Certo, sarebbe bello che poi magari scrivesse una canzone che parli del processo inverso, che peraltro è molto più frequente (cioè un etero che diventa gay), anche perché, come dice il signor Giorgio Gherarducci, i gay si divertono molto di più (altrimenti non si chiamerebbero “gay” tra l’altro…). Devo ammettere però che, anche se non è grave ciò che Povia dice nella canzone, un po’ di più lo è quello che dice il presunto vero Luca. E io non capisco come possano essere la stessa persona, visto che il testo di Povia dice “non sono andato da psicologi psichiatri preti o scienziati”, mentre il tizio è andato da un cattolico integralista (e te pareva). La mia convinzione è che il vero Luca, se davvero ha provato a farsi guarire da ‘sto Joseph Nicolosi, in realtà è ancora gay… Mentre Povia, che non ha disdegnato di partecipare al Family Day, voleva leccare il c… a una certa parte politica (che magari non sta in Parlamento, ma purtroppo conta molto di più di quelli che si siedono sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama ed è politica lo stesso).
Per il resto: meravigliosa Katy Perry; Marco Carta che cappero si era messo il primo giorno? E poi, vestito a parte, la canzone mi sembra un tentativo di proporsi come il nuovo Ramazzotti e spero che fallisca… Arisa potrebbe diventare il mio idolo (anche se è vero che somiglia a Nicola del GF9); Pupo è un mito quando scherza, ma il trio è inspiegabile; linciate Albano; Patty Pravo ormai sembra un rettile.

Eliminiamo (fisicamente) Federica Rosatelli

5 Feb

Neanche erano passate 24 ore e ha detto froci facendo infuriare e non poco le comunità gay. Dopo qualche ora ha detto che lei gente come Ferdi o il sexy ormeggiatore non le frequenterebbe mai, perché se non guadagnano 2000 euri al mese lei neanche li guarda. Lei, poi, si è vantata di passare la sera con il tacco quindici e uno champagnino a via Veneto, giustamente etichettata come zoccola dalla Gialappa’s. L’unica cosa carina che ha detto? Che esistono agenzie che ti affittano i nani per andare in discoteca, ma anche no. Questa volta però ha proprio toccato il fondo… Dopo aver riso in faccia a Jerry, sì avete capito bene il ragazzo cieco, in casa si scatena un putiferio ed ecco che volano parole grosse e bicchieri di cristallo.  Ora la cosa fantastica è che dopo aver dato del deficiente a Gianluca, si è presa un fallita e per manifestare il suo disaccordo eccola scagliare un bicchiere in faccia al napoletano. Il napoletano a quel punto è giustamente impazzito e ha iniziato a urlare, tutti OVVIAMENTE sono dalla sua parte, eccetto Siria che non si capisce bene perché si continui a schierare dalla parte della folle e lo zerbino Nicola. Già l’architetto senza carattere che continua ad amare la romana come se nulla fosse… Ora, la situazione verrà risolta da chi di dovere, ma nel frattempo le commari vi propongono un paio di soluzioni alternative e una serie di regalini per la povera Federica e si fanno portatrici di una loro causa filantropica: Eliminiamo (fisicamente) Federica Rosatelli.

  1. Una boccetta di Cianuro, un veleno che non passa mai di moda, chiedete a Blondi
  2. Potremmo chiedere a Lucrezia Borgia se le presta un po’ di cantarella
  3. Un chilo di farina di semi di noce vomica da usare al posto del fard
  4. Una boccetta di acqua tofana
  5. Un fermacapelli intriso nel curaro
  6. Una capocchia di spillo imbevuta di tetradotossina o se preferite un pesce palla tagliato male
  7. Una piccola rana dorata addestrata da portare sempre con sé
  8. Un  mamba verde
  9. Una fornitura per un anno di Aspergillus
  10. Una piantina di cicuta di socratiana memoria
  11. Un risotto ai funghi a base di Amanite Phalloides
  12. Un bell’esemplare di ornitorinco maschio
  13. Un allevamento di vedove nere
  14. Una vasca da bagno piena di vespe di mare
  15. Una saporita insalata di polipo dagli occhi blu
  16. Una lucertola perlinata e un mostro di Gila
  17. Una bagnarola piena zeppa di Malo Kingi e di medusa Irukandji
  18. Un cobra sputatore
  19. Citando i Radiohead una bella stretta di mano di monossido di carbonio
  20. Un po’ di snorking nella formaldeide con la conseguenza della cecità

Nessuno osi dire che siamo state cattive… se abbiamo fatto 20 regalini a Federica suvvia! E poi adesso, invece di portarsi a spasso i nani potrà fare amicizia con le più variopinte specie animali e vegetali. Se poi vi siamo sembrate troppo cattive allora basta semplicemente farle pulire la peggiore toilet di Scozia (se preferite anche in VO).

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L'ira funesta di Federica: non temete, un cocktail di barbiturici e alcool ci salverà

Velenosamente vostra,

Maria Lucrezia

Semiologia del tallone da killer

20 Gen

Ci risiamo, come ogni anno le due commari hanno speso tempo e denaro per commentare l’evento televisivo dell’anno: la prima puntata di Mai dire GF. Si ritrovano verso l’una meno qualche cosa in lacrime a commentare quello che potrebbe essere il più tetro capitolo di neorealismo italiano dai tempi di Ladri di biciclette. Sì perché lettore intellettuale radical chic ti piaccia oppure no, quelli che vanno a fare il provino per il gf rappresentano il tanto vituperato italianomedio. Quello che gli Elii definivano più semplicemente abitudinario, bene le commari vi offrono il più veritiero ritratto dell’italiano medio da quando il mito Paolo Villaggio ha creato il ragionier Ugo Fantozzi. Allora il profilo che traiamo dal breve video che ci hanno mostrato i Gialappi è a dir poco inquietante: l’italiano medio non sa cosa significa pregio. Il primo che prendiamo a esempio è Gioacchino il quale alla domanda (chiara) Quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti? risponde “No, nessuno” Neutro, insomma. “No, sono sposato”. Un uomo senza difetti, il cui pregio è avere una bella ragazza… ma non sveliamo troppo. L’italiano medio è accollativo e non sa cos’è il tallone d’Achille, ma ha un tallone da killer. La cosa più assurda è che questi provini ci fanno sentire la mancanza del mito assoluto Antonino Gambino. Chi è Gambino??? Gambino è l’uomo che si è presentato per qualcosa come sette anni ai provini del reality più amato della tivvù. Questo piattume culturale (lo so, non erano le Olimpiadi di matematica) ci fa davvero sentire la mancanza di altri miti televisivi di endemoliana memoria. Dove sono Fedro, Floriana, Medioman, Ipotenusa… A ridatece Pasquale Laricchia! Se poi siete interessati solo all’aspetto semiologico e/o culturale del reality più discusso della tv, cercate anche voi il vostro tallone da killer.

We miss Mr. Gambino!

Maria Teti

Tra santi e vip: Giacomo Celentano

12 Ott
Ecco Katia e Giacomo, oggi notevolmente inquartato rispetto al video che potete (anzi dovete) vedere sotto. I due continuano ancora imperterriti a cantare insieme

Ecco Katia e Giacomo, oggi notevolmente inquartato rispetto al video che potete (anzi dovete) vedere sotto. I due continuano ancora imperterriti a cantare insieme

Può un uomo avere tra i top amici sul myspace Sister Faustina e fare affari con gente che produce Sexy DJ di Stefania Rocca o El amor di Natalia Estrada e ancora vaccate varie di Jennifer Rodriguez, Randy Ingerman, Federica Moro e Tessa Gelisio? Può, se si chiama Giacomo Celentano. Proprio lui, il figlio del Molleggiato e Claudia Mori. Meglio noto come il Celentano sfigato, perché in una famiglia di artisti, dove addirittura Rosita ha quagliato qualcosa, lui ha rimediato soprattutto figuracce con dischi che conoscono in quattro gatti. Peraltro nemmeno i suoi se lo filano più di tanto, visto che quando provò a partecipare per la prima volta a Sanremo, davanti gli dissero che la canzone che voleva presentare era bella, ma di dietro non lo appoggiarono nemmeno un po’ e lui questa se l’è legata la dito. A Sanremo poi ci arrivò, ma vedremo più avanti come… Non si può parlare di Giacomo Celentano senza parlare anche di Katia Guccione. Chiiiii??? Sua moglie dal 2002, di undici anni più giovane, che si definisce “una Cenerentola figlia del popolo che ha incontrato un principe azzurro e porta avanti un cammino di fede e amore con lui“. Sì perché i due sono estremamente cattolici e lui ancora prima di incontrarla faceva parte del gruppo “Rinnovamento dello spirito” e scriveva canzoni religiose. Nel ’99 ha partecipato anche al Sanremo religioso di cui noi ignoravamo l’esistenza prima di indagare sul Celentanino. Giacomo o anche Giack come si fa chiamare ha sposato Katia nel 2002, ma prima i due avevano convissuto a casa dei genitori di lei per tre anni e, dicono, come fratello e sorella perché credono nella castità prima del matrimonio. Quando si son sposati lui aveve 35 anni… però, paziente questo omino qui…
A proposito del matrimonio, inteso come cerimonia, Adriano e Claudia Mori sono arrivati in ritardo, vestiti da straccioni e con grandi occhiali scuri per non farsi riconoscere e lei è anche andata via prima del banchetto di nozze perché aveva un impegno. Beh, una che prende un impegno nel giorno del matrimonio del figlio quanto ci tiene a lui da 1 a 10? Mbo’.
Oggi Giacomo si è messo in affari con Miki Del Prete, Sagrada Efrem e Arnaldo Curti in una società dal nome Celentano’s Club, ma in cui l’unico vero Celentano, Adriano, non c’entra niente. Diciamo che è un modo per sfruttare l’unica cosa buona che Giacomo possieda, il cognome! Di cosa si occupa? Di tutto, da produzioni discografiche e cinematografiche a eventi di vario tipo, marketing, format tv, ufficio stampa, promozione radio e tv fino al noleggio di yacht, ville, jet, auto di lusso e sportive. Speriamo abbia più successo promuovendo gli altri, visto che da solo non ha saputo promuoversi lamentandosi dello scarso appoggio della famiglia. Uno che lo apprezzava però c’è. Si tratta di Mario Lavezzi, che ne ha tessuto le lodi, ma poi ha detto: “Non ho accettato di occuparmene solo per mancanza di tempo“. Cioè in sostanza non si è nemmeno sforzato di trovare una scusa!
Ma noi vogliamo ricordarlo così, il caro Giacomino, con la bandana in testa di silviesca memoria (o una tovaglia, come dice Fabio De Luigi), le occhiaie profonde e la faccia da dodicenne. Guardate il video sotto, è la sua memorabile partecipazione a San Remo nel 2002 con il commento della Gialappa’s e l’esilarante risata contagiosa del signor Carlo. Da notare che la canzone si intitola You and me (come una nota tariffa) e a un certo punto entra Katia con un cellulare. Non si contano ancora i danni d’immagine che la Vodafone ha involontariamente rimediato dopo questa esibizione…