Da quattro anni queste mamme ci fanno versare litri di lacrime… sempre sulle note di Ludovico Einaudi, sempre lì per i loro figli. Parliamo delle mamme olimpiche o più semplicemente delle mamme… di Procter & Gamble. L’annuncio lacrimestrappa viene riproposto in continuazione sulle reti Rai e non solo, ecco i consigli per gli acquisti olimpici: le mme di P&G – Procter & Gamble.
Rio 2016, la cerimonia d’apertura secondo Le Commari
6 AgoChi in mutande, chi per lavoro, le Commari hanno seguito fra uno sbadiglio e l’altro la cerimonia d’apertura di Rio 2016. Innamorandosi qua e là di qualche atleta sudamericano, emozionandosi qua e là e ballando qua e là (ora state fermi quando c’è una maratona di musica di circa 20 ore). Ecco quali sono stati i momenti migliori per noi.
Le 5 cose più schifose che ha subìto DiCaprio in The Revenant
28 FebLeonardo DiCaprio è a un passo dall’Oscar, se dovesse vincerlo, vi aspettiamo al Circo Massimo, ma intanto ricapitoliamo per voi il perché Leo in The Revenant ci abbia fatto immensamente schifo.
Pretty in Pink fa 30 anni, 5 motivi per ri-vedere Bella in Rosa
28 Feb30 anni fa Pretty In Pink arrivava nelle sale: il film diretto da Howard Deutch e prodotto dal nostro amato John Hughes è un caposaldo della cinematografia commaresca. Per celebrare il film che ha fatto occupare per sempre nei nostri cuori un posto a Duckie, vi diamo 5 motivi per ri-vederlo.
Trainspotting fa 20 anni, 5 (+2) motivi per ri-vederlo
23 FebCare commari, se leggete questo post e perché avete scelto la vita. Scherzi a parte, 20 anni Trainspotting usciva nei cinema del Regno Unito, e le vite dei 13enni di allora non saranno più le stesse. Colonna sonora pazzesca, uno dei rari casi in cui il libro e il film si equivalgono in termini di bellezza. Facciamo gli auguri al gruppo di amici più sgangherati del globo consegnandovi i 5 (+2) motivi per ri-vederlo.
Love Actually, le 5 ragioni per cui l’amiamo
25 DicNon è Natale senza… Love Actually. Ok, senza Una poltrona per due, Willy Wonka e la Fabbrica di cioccolato, Fantaghirò, ma forse è la commedia corale inglese IL nostro film preferito di Natale. Vi spieghiamo le cinque ragioni per cui l’amiamo.
Caro Netflix, la nostra letterina di Natale
26 NovCaro Netflix Italia,
ormai siamo abbastanza cresciute da sapere che Babbo Natale altri non è che un ciccione che si prende i meriti per i regali comprati da altri. Il nostro Babbo Natale sei tu. Da quando sei arrivato per noi non esiste altro, per questo la letterina per le Feste la scriviamo a te e di cose da chiederti ne abbiamo un bel po’.
Non ti spaventare se alcune delle nostre richieste possono sembrarti un po’ trash, cerca di capirci, siamo nate negli anni ’80 e, cosa ancora peggiore, siamo cresciute negli anni ’90.
La richiesta più importante è questa: Netflix caro, ti prego, facci rivedere tutte le puntate di tutte le stagioni di Fantaghirò! Non è la prima volta che ne parliamo in questo blog, ma adesso che ci sei tu sappiamo che il nostro sogno può diventare realtà. Conosciamo gli ostacoli, sappiamo che è una roba Mediaset e teoricamente Infinity potrebbe accaparrarsela, ma evidentemente son troppo scemi e non ci hanno pensato, senza contare che noi non ti tradiremmo (soprattutto perché Infinity lo abbiamo provato ed è una merdina in confronto a te).
Se riuscissi a farci rivedere Fantaghirò potremmo essere già abbastanza soddisfatte, tuttavia ti proponiamo qualcos’altro:
– L’immancabile Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato, quello originale con Gene Wilder, che pure lo rifaranno di certo in tv, ma il concetto è chiaro (no?): la tv non la guardiamo più, non potremmo mai più rinunciare alla libertà di vedere le cose dove, come e quando vogliamo e senza pubblicità.
– Altre robette trash (purtroppo Mediaset) come Sorellina e il Principe del Sogno e Desideria e l’anello del Drago (cioè… c’era Anna Falchi, Dio Santo, Anna Falchi…)
– Altri immancabili film come Nightmare before Christmas, ma anche le varie versioni di A Christmas Carol, a cominciare da Scrooged (S.O.S. Fantasmi) con Bill Murray (anche se sappiamo che ci stai riservando una sorpresona con l’idolo Bill Murray e te ne siamo grate)
– Robe sdolcinate con Hugh Grant e Colin Firth tipo Love Actually, i due film sul Diario di Bridget Jones e About a Boy (sì qui Colin non c’è, ma va bene uguale).
– Se ci dai anche La Storia infinita, Robin Hood, i Goonies, i Gremlins e tutti e tre i film della saga Le Cronache di Narnia saremo eternamente tue (ma forse lo siamo già).
Con addiction,
Maria Jessica e Maria Jones
“I cattivi non sono gentili”, il terrorismo spiegato da un pupo
17 NovCare commari, chi per lavoro, chi per motivi familiari o chi per restare informata, Le Commari hanno da qualche giorno un orecchio a Parigi. Come d’altronde metà della popolazione mondiale, se non tutta. Inorridite da buona parte del modo di raccontare il 13 novembre dalle TV e dalla stampa italiana, si rincuorano guardando e commuovendosi con la Tv d’Oltralpe.
L’emissione è la nostra amata Le Petit Journal che ha deciso di passare un week-end con i parigini, senza allarmismi, litigi, stupide alzate di voci. Ed ecco che uno degli inviati incontra due bambini, che con i loro genitori hanno lasciato dei fiori di fronte a uno dei luoghi dei sei attentati. Un piccoletto franco-vietnamita è con il suo papà e viene intervistato da Martin Weill, l’inviato del Piccolo Giornale. Ecco il loro dialogo:
Il giornalista: Hai capito perché l’hanno fatto?
Lui: Sì, perché sono molto molto cattivi, non sono gentili i cattivi. E bisogna fare molta attenzione perché si deve cambiare casa.
Il papà: No, non aver paura, non c’è bisogno, la tua casa è la Francia.
Lui: Ma ci sono i cattivi, papà.
Il papà: Ci sono i cattivi ovunque.
Lui: Hanno le pistole per spararci perché sono molto cattivi.
Il papà: Loro hanno le pistole, noi abbiamo i fiori.
Lui: i fiori non servono a nulla.
Il papà: I fiori, li hai posati anche tu, sono per combattere le pistole.
Lui: Servono per proteggere.
Il papà: Sì.
Lui: Anche le candele?
Il papà: Servono per non dimenticare quelli che sono andati via.
Lui: I fiori e le candele servono a proteggerci?
Il papà: Sì.
Il giornalista: Ti senti meglio?
E lui dice sì.
Se tutto ciò non vi fa commuovere, gettate il cuore alle ortiche.
Sentitamente vostre,
Marie France et Marianne.
Il virus che annienterà tutti i social network
16 AgoQuesta sera il cielo sopra casa mia era quasi interamente coperto da nuvoloni grigi. A un certo punto ho notato uno strano gioco di luci. Era chiaramente una navicella spaziale e anche se quando le nuvole si spostavano vedevo il cielo e le stelle, mi pare ovvio che si trattasse di una navicella trasparente, solo che gli alieni che c’erano dentro son rimasti fregati (devono avere anche loro l’app de Ilmeteo.it) e grazie alle nuvole ho potuto vedere le loro luci.
Gente fin troppo realista e anche troppo sobria per i miei gusti mi ha fatto notare che molto probabilmente si trattava delle luci di una giostra, visto che a pochi chilometri da casa mia era in corso una festa. Sì, come no?! E perché non si vedeva il fascio di luce che partiva dal basso? Perché era lontano, mi dicono i sobri, ma è solo perché non vogliono vedere la realtà.
Ad ogni modo, dopo essere rientrata in casa volevo condividere questa mia esperienza su Facebook, come è naturale, ma vedendo il solito stream di selfie con bocche a culo di gallina e status deliranti, ho avuto un’illuminazione, probabilmente propiziata dall’incontro semi-ravvicinato quanto meno del quarto tipo che avevo avuto poco prima: ho capito quale sarà la fine dei social network. Continua a leggere
Ferris Bueller’s Day Off (Una pazza giornata di vacanza) compie 30 anni: 5 ragioni per ri-vederlo
6 GiuChiedeteci tutto, ma per noi Ferris Bueller’s Day Off non si può intitolare Una pazza giornata di vacanza, sì ok, Ferris ingegna la giornata della vita per saltarsi un compito in classe, evitare il confronto con i suoi genitori, e un’odiosa sorella. Ferris in realtà è il miglior filosofo dei nostri tempi, e il 5 giugno ha spento 30 candeline, ecco 5 ragioni per ri-vederlo.